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Il tallone di ACHILLE

Pubbicato in data: 03-01-2019 da Giuseppe Derone - Fonte : WIRED

Si tratta dell’avanzato HEVC, che in ambito internet e mobile sta già dando grandi benefici ma che, nel complesso mondo del broadcasting televisivo, prima di apportare innovazione richiederà di fare tabula rasa di tutti dispositivi che non lo supportano. Gli algoritmi alla base di HEVC sono infatti talmente complessi da risultare ingestibili da parte della circuiteria a bordo di questi apparecchi, il che vuol dire che i vecchi tv non si potranno adeguare al nuovo che avanza neanche con un aggiornamento software. Quanti siano i tv in questione è impossibile da quantificare con precisione, ma le stime parlano di circa 40 milioni. Di certo c’è l’obbligo per i rivenditori di mettere in commercio solo dispositivi in grado di supportare il nuovo standard è scattato solo all’inizio del 2017, e che in precedenza potevano tranquillamente essere smerciati prodotti privi di questi requisiti. Chiunque abbia acquistato un tv prima di quella data dunque farà meglio a controllare gli standard trasmissivi supportati: se il DVB-T2 non figura tra questi, l’aggeggio entro il 2022 diventerà inservibile lasciando al proprietario due opzioni — rottamarlo o affiancargli un decoder (facendo attenzione che sia compatibile con lo standard HEVC a 10 bit e non a 8), un po’ come in molti fecero ai tempi del passaggio da TV analogica a digitale terrestre. Bentornati nel 2010. LEGGI ANCHE

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